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  • Il Cammino dei Briganti

    07/08/2020

    https://camminobriganti.wordpress.com/

     

     

     

     

    Il percorso

     

    1° giorno Sante Marie (850 m) a Santo Stefano (1.050 m) (5,6 km). Dislivelli: in salita 381 m – discesa 156 m Pernottamento in agriturismo, cucina tipica. Tappa breve che consente di arrivare a Sante Marie in auto o treno e camminare un po’ per entrare nello spirito del viaggio.

     

    2° giorno Santo Stefano (1.050 m) a Valdevarri (1.020 m) e a Nesce (850 m) (13,9 km). Dislivelli: salita 394m, discesa: 625 m. Si arriva nel bel borgo medievale di Nesce, dove si può dormire in agriturismo. Possibile anche pernottamento a Valdevarri e Poggiovalle in case private con cena casalinga, camere semplici. Si entra in Valdevarri, la valle meno turistica del viaggio, pensate che la strada che la attraversa è stata asfaltata pochi anni fa. Dalla Valdevarri si scavalca e si entra nella Valle del Salto, passando sopra una piccola montagna, e scendendo al paese di Poggiovalle. E’ il paese dei briganti, da qui venivano alcuni briganti famosi. Sotto il paese scorre il fiume Salto, da una parte c’è Nesce.

     

    3° giorno Nesce (850 m) – Villerose – Spedino – Cartore (944 m) (16,6 km). Dislivelli: salita 440 m, discesa 333 m Pernottamento nel bel borgo di Cartore, camere con ristorante. Si scende il fiume Salto camminandovi a fianco per un tratto. Poi si passa sotto il monte Roe fino a Spedino, poi si percorre la strada sterrata fino al bellissimo villaggio di Cartore, sede di una famosa banda di briganti.

     

    4° giorno Anello di Cartore – Lago della Duchessa (tappa facoltativa) Ci sono due possibilità, una più semplice di 12,3 km e una di 15 km, ma molto piu lunga come dislivelli e solo per escursionisti esperti. Entrambe le possibilità sono descritte dettagliatamente nel libro. * Terza ipotesi (non descritta nella guida) – Da Cartore è possibile effettuare una variante fuori dal Cammino, salendo

    sul monte Velino (2489 m), dormendo al Rifugio Sebastiani e tornando da un altro sentiero a Santa Maria in Valle, in due giorni di cammino. Variante estiva per camminatori molto allenati e ben preparati a muoversi su sentieri difficili, e poco segnati. Il terreno è di alta montagna, severo e aereo. Per questa variante dovete avere la mappa topografica del Monte Velino, e seguire i sentieri, cercando di non perderli.

     

    5° giorno Cartore (944 m) – Santa Maria in Valle Porclaneta – Rosciolo (909 m) (8 km). Dislivelli: salita 270 m, discesa 330 m Si arriva a Rosciolo, bel borgo medioevale. Pernottamento in b&b, ci sono due ristoranti. Da Cartore si risale al Passo Le Forche, sotto il Monte Velino, e si scende a Santa Maria in Valle Porclaneta, altro luogo carico di suggestioni, tra le quali una magnifica chiesa romanica, capolavoro d’arte del X secolo.

     

    6° giorno Rosciolo – Magliano de’ Marsi – Casale Le Crete (Tagliacozzo) (770 m) (14,5 km) Dislivelli: salita 260 m, discesa 350 m Pernottamento in b&b (non è in paese, casale isolato). Possibilità cena vegetariana. Ultima tappa, prima si passa il paese di Maglia-no, poi si sale il versante del monte San Nicola e si scende al Casale Le Crete. Si può passare da Sorbo o da Scurcola Marsicana.

     

    7° giorno Casale Le Crete (Tagliacozzo) – Sante Marie (850 m) (21 km) Dislivelli: salita 560 m, discesa 450 m Pernottamento in b&b o partenza per casa. Dal Casale si cammina su panoramici stradelli sterrati fino a San Donato, si sale ai ruderi di un antico castello, si scende a Scanzano e poi a Tubione, Poggetello e Sante Marie, per stradelli e sentieri. Potete ritirare il vostro attestato!

     

     
    La storia
     
    Il Cammino dei Briganti e percorribile in sette giorni, è un cammino a quote medie (tra gli 800 e i 1300 m. di quota) sulle orme dei briganti della Banda di Cartore tra la Valdevarri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino con partenza e arrivo da Sante Marie. La Marsica e il Cicolano sono
    terre di boschi, montagne e storie di briganti. In particolare il territorio attraversato da questo cammino e un territorio di confine, oggi tra Abruzzo e Lazio, ieri tra Stato Pontificio e Regno Borbonico. I briganti vivevano sul confine per passare da una parte all’altra a seconda della minaccia. I briganti non erano malviventi, erano più simili ai partigiani, lottavano contro l’invasione dei Sabaudi, che avevano costretto il popolo a entrare nell’esercito. Erano spiriti liberi, che non volevano assoggettarsi ai nuovi padroni, e per questo erano entrati in clandestinità. Una storia fatta anche di rapimenti, riscatti, e tanta violenza. Una storia di 150 anni fa. Oggi l’esperienza dei viaggiatori antichi viene riproposta basata sul viaggiare a piedi da paese a paese lungo questo cammino di 7 giorni, tutto ben percorribile, segnato e con posti tappa attrezzati. In questo sito trovate tutte le informazioni per percorrere il Cammino dei Briganti da soli o in compagnia. Ovviamente il sentiero e percorribile anche solo in parte, tappa per tappa. E ci si può appoggiare a piccole strutture familiari, ma si può anche vivere l’avventura di percorrerlo in tenda.
     
    Il Cammino dei Briganti è nato da un’idea di Luca Gianotti, esperto di cammini che insieme ad alcuni appassionati volonterosi, tra i quali Fabiana Mapelli e Alberto Liberati, anche loro guide e colleghi di Luca nella Compagnia dei Cammini e poi coautori della guida cartacea, hanno dato vita a questa importante realtà. Grazie poi al coinvolgimento di alcuni amministratori locali, tra i quali Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie, il Cammino ha iniziato a prendere piede e oggi è uno tra i più amati e frequentati d’Italia.
     
    Proprio il Comune di Sante Marie stanziò nel 2016 i soldi necessari per pagare i salvacondotti, gli attestati, gli adesivi e qualche altro bene di prima necessità necessario per il lancio del Cammino, e poi mise a disposizione l’ufficio della Riserva delle Grotte di Luppa dove i camminatori ogni giorno ancora oggi vengono accolti, ricevono il salvacondotto che certifica la partenza e poi e l’attestato finale.

     

     

    Per informazioni

    Ufficio della Riserva Grotta della Luppa, che rilascia i salvacondotti e gli attestati 333.8601069

     

     

     

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    • 09/08/2020 | 12:00

      Antonio ha scritto:

      E' un percorso che diverte prima di tutto , perché, passandovi si sfita l'anima dei ' briganti ' che occupa ancora l'etere e l'occuperà per tutta l'eternità , essendo l'anima immortale , anche quella dei briganti . A ogni passo è un fremito . A ogni curva la fantasiosa sagoma del brigante con il suo ' bavaglio ' che gli copriva il volto e il fucile a tracolla pronto a usarlo , in campagna, contro i contadini o lungo le strade deserte per bloccare le carrozze con la cassa dei valori e i vari passeggeri col portafoglio pieno . Spirito indomito di ' malvivente ' . Coraggio di chi era pronto a vendere la sua pelle - da quattro soldi - per lui stesso non valeva nulla e la buttava al vento della rapina , al rischio di una fucilata . Strade da percorrere a volte bagnate dal loro sangue . Il tempo e la caccia alla ' belva umana ' li ha estinti come un fuoco fatuo dei loro cimiteri .