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  • Bonifiche da Ordigni Esplosivi Residuati Bellici,obbligo da inserire nel regolamento edilizio di Avezzano.

    12/12/2019

     La notizia del ritrovamento di una grossa bomba americana della Seconda Guerra Mondiale, lunga un metro e venti centimetri per oltre quaranta di diametro,la bomba è  affiorata fra il materiale di scarto di un cantiere edile in via Garibaldi di Avezzano, e la fortuna ha aiutato gli operai, inconsapevoli autori del ritrovamento e non so fino a che punto ha scosso la città o se la cittadinanza è consapevole del rischio corso.

     

    La notizia è da far riflettere e pensare cosa sarebbe potuto succedere in caso di esplosione della bomba, e da come mi hanno spiegato probabilmente il tribunale non sarebbe più esistito fisicamente, non vado oltre perché la descrizione dei danni collaterali che avrebbe fatto quella bomba sono raccapriccianti.

    Chiedo , ma quando sono previste operazioni di scavo, occorre valutare il rischio di presenza di ordigni bellici inesplosi?

    Da come sono andate le cose in città credo che non sia un obbligo ,ma alla luce dei fatti e dal pericolo che abbiamo corso ,considerato che Avezzano è stata zona che di teatro di operazioni belliche storicamente accertate;non dovremmo prevederlo?

    Avezzano è stata zona soggetta a ripetuti e consistenti  bombardamenti. ed quindi è ipotizzabile che una percentuale di ordigni non sia esplosa per cause varie (inneschi e/o polvere avariati, materiali inadatti o deteriorati, ecc,e che nel sottosuolo del territorio di Avezzano ci possano essere altre bombe per le cause suindicate  che ovviamente non possono essere esaustive perché derivano non da fatti accertati, ma da ipotesi tutte, non facilmente, da verificare,ma nel dubbio credo che sia opportuno scrivere a chiare lettere nel nostro regolamento edilizio obbligo di verifica ordigni bellici,esplicitando “l’ Obbligo diretto a carico del CSP (Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione) di eseguire la valutazione del rischio di rinvenimento di ordigni bellici inesplosi e valutazione del rischio di esplosione derivante dall’innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso durante le attività di scavo.

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    • 12/12/2019 | 12:00

      Antonio ha scritto:

      Nelle zone di combattimenti e in quelle sottoposte e sistematici bombardamenti aerei , come avvenne nel 1944 in Avezzano , è facile che sotto terra si possa incontrare un ordigno ancora inesploso , ma pronto a saltare se viene urtato in un dato modo e questo senza saperlo . Le zone di querre , non stanno in pace nemmeno dopo anni che è finita la guerra . Questo ritrovamento segnalato dal nostro Direttore sempre attento e vigile, ce lo dimostra , come ci dimostrano le foto della cattedrale colpita dalle tante schegge che ne fecero crollare un lato verso via Marruvio , quella che fu più tartassata di tutte le strade in cerca del Comando tedesco , il quale , ironia della sorte , stava a Massa d'Albe ! Suggerimenti sbaghliati che furono dati agli alleati , che stavano distruggendo Avezzano per nulla . Come , con gran rincrescimento, fu distrutta l'Abbazia di Montecassino per un altro errone di suggerimento , dato da un ufficiale Neozelandese alla RAF inglese . L'Abbazia era vuota . I balulsesoldati tedeschi stavano tra i boschi più su rispetto allo stabile . -per i residui bellici , stiamo sempre in guerra ! - .