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  • Stop a rimodulazione dell' IVA .Siamo sicuri che sia la strada giusta?

    01/11/2019

    Seguitare con questo passo ogni anno ci troveremo lo stesso problema ,il governo comunica che gli aumenti IVA sono completamente sterilizzati,ciò determina che si rinuncia a interventi sulle rimodulazioni di alcune  aliquote capaci di aumentare il gettito di tale imposta ed abbassarne altre di prima necessita per la popolazione.

    Le aliquote si possono benissimo rivedere modificandole in base alle esigenze della popolazione.

    Qualcuno può spiegarmi perché per l’imposta sugli assorbenti femminili si debba pagare il 22%?non mi si venga a dire che non è un prodotto di prima necessità”. Va discussa e trovata  una formula per abbassare quella su alcuni beni mentre si alza quella su altri.

    ·         Rimodulazione dell'imposta è cosa necessaria

    l'Iva su alcuni prodotti va diminuita, alzandola per altri.

    Esempio abbassare all'1% l'Iva su prodotti alimentari come il pane, la pasta, il latte e la frutta" che oggi è al 4% questo è un vero aiuto alle famiglie ,cosi come l’Iva sulle bollette ,luce e metano oggi sono tassate al 10%, l’aliquota al 5%. aiuterebbe le famiglie,cosi come da non sottovalutare l’abbassamento  dell’Iva anche sull’acqua e sui rifiuti, mi si spieghi perché l’iva al 10% sulla carne.

    Ristoranti ed Hotel l’Iva hanno l’Iva al 10%, secondo i calcoli del centro studi Eutekne.info, l’imponibile di hotel e ristoranti è di 67,6 miliardi di euro. Oggi lo Stato incassa dunque 6,7 miliardi di Iva. Tassandoli al 22% il gettito salirebbe a 14,9 miliardi, 8,2 miliardi in più. Al netto delle detrazioni, il maggior gettito sarebbe di 6-7 miliardi l’anno.

     

    E’ bene ricordare che l’IVA grava sul consumatore finale in base al prezzo del bene ma a prescindere dal numero di passaggi subiti dal bene/servizio considerato. L’IVA è un’imposta indiretta perché, a differenza delle imposte dirette, non colpisce direttamente la capacità contributiva del contribuente, ma soltanto una sua manifestazione (il consumo).

     

    aliquote applicate in Italia sui beni e servizi sono:

    In particolare:

    • 4%, su generi di prima necessità: prodotti alimentare e agricoli;
    • 5%, introdotta da pochi anni, su una ristretta categoria di beni e servizi;
    • 10%, per servizi turistici, alimentari ed edili;
    •  22%, cosiddetta aliquota residuale, ossia da applicare in tutti i casi non rientranti nelle categorie precedenti

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