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  • BRUNO CORBI: celanese di adozione

     La società tecnologica “ sembra” rimuovere, divorare il passato. Invece, come scrive Umberto Eco al nipote:“ coltiva la memoria”.   La ricchezza storica di un esempio di vita aiuta alla crescita interiore, alla collaborazione, alla riflessione, al dialogo  e resiste agli schematismi, riduzionismi odierni. La storia, anche se parla di cose passate, in realtà è sempre racconto di un futuro che si va svolgendo“*. In occasione dell’anniversario della morte ( Roma 25 novembre 1983) reputo doveroso tratteggiare  una sintesi della sua intensa vita, il rapporto con Celano ed un breve ricordo personale.

    “ Nato ad Avezzano nel 1914, laureato in legge a Roma nel 1936, entrò a far parte della organizzazione clandestina del PCI nel 1934, svolgendo attività in Italia e, nel 1939, in Francia. Rientrato in patria nel mese di novembre, poche settimane dopo fu arrestato e deferito al Tribunale Speciale** che lo condannò a 17 anni di carcere. Riacquistò la libertà nell’estate 1943 con la caduta del fascismo e, dopo l’8 settembre, fu tra gli organizzatori della Resistenza armata in Abruzzo, al comando della formazione autonoma banda “ Marsica”. Catturato dai tedeschi, fu condannato a morte ma dopo 44 giorni riuscì a fuggire dal Castello  dell’Aquila dov’era stato rinchiuso in attesa della esecuzione. Ritornato sui monti, riprese la lotta alla testa della sua formazione. Subito dopo la liberazione fu chiamato dalla Direzione del PCI a dirigere la Federazione dell’Aquila e fu poi nominato vicesegretario  regionale del partito. Nel 1946 venne eletto alla Costituente ( dove entrò a far parte della Commissione dei “75” che elaborò la Costituzione della Repubblica ndr) e successivamente deputato per l’Abruzzo alla I e alla II legislatura**.  

    Segretario del gruppo parlamentare del PCI presieduto da Togliatti, componente  Commissione Agricoltura e alimentazione nella I e II legislatura.”. A seguito dell’invasione ( ottobre 1956) , dell’Ungheria  da parte delle truppe sovietiche, manifestò un profondo dissenso  con la direzione del partito. Alle elezioni politiche del 1958 non venne ricandidato per il permanere del suo dissenso. Il 16 luglio venne radiato dal partito.
     Estate 1943: a Celano e nella Marsica

     Mentre combatteva contro il fascismo, per la libertà, la democrazia, a rischio della propria vita, alcuni celanesi inneggiavano al fascismo ed alle odiose leggi razziali manganellando gli antifascisti. 

    A Celano l’antifascismo  era attivo fin dal 1922: Filippo Carusi,  i fratelli Giuseppe, Pietro e Raffaele Mariani socialisti, nel 1923 a seguito della scissione nel congresso di Livorno, aderivano al Partito Comunista  d’Italia, Carusi Agostino -Loreto Di Renzo- Francesco Serchia ( musiù) - Felice Cantelmi- Franco Caiola-Subrani Alvaro- e molti altri.

     Nella Marsica operavano spontanee bande partigiane; Corbi, comandante della  “Banda Marsica” riuscì a coordinarle.

    Agli inizi del 1943,  a Celano già operava un gruppo di antifascisti che aveva dato luogo al GAP (gruppo di azione partigiana) il cui responsabile Felice Cantelmi  era in contatto con  Bruno Corbi; ne faceva suo figlio Vittorio Cantelmi giovane studente universitario che aveva frequentato il liceo classico Torlonia dove insegnava il prof. Giulio Butticci  di San Potito, antifascista.

    Dopo l’8 settembre si costituiva la banda “ Ombrone “ ”,  comandata dal tenente di complemento Loreto Di Renzo, ne facevano parte  Ernani D’Alessandro ex carrista in Africa, militari dell’esercito regio, Milone Antonio, Maresciallo Ignaz cecoslovacco ex soldato della Wehrmacht, la cui zona di operazione era nel nord del paese lungo la strada provinciale; per ordine del comando badogliano, si fondeva con la “ Marsica.

    La notte  fra il 2-3 giugno 1944  un’azione congiunta fra patrioti della “banda di Aielli” organizzati da Carlo Piccone,  e della “ Ombrone”,  comandati da  Ernani D’Alessandro, assaltavano un reparto del battaglione paracadutisti repubblichini “ San Marco”, alloggiato nell’edificio delle scuole elementari di Aielli nelle vicinanze di  “ villa Letta” occupata da un comando tedesco.  Nel violento conflitto a fuoco  rimaneva ucciso il Maresciallo Ignaz, Milone Antonio, gravemente ferito, riusciva a nascondersi. Catturato dai tedeschi venne ucciso con un colpo in testa.  Ne parlano brevemente  Bruno Corbi  in “ Scusateci tanto “  ed il partigiano Gilberto Malvestuto di Sulmona, tenente dell’esercito badogliano di 22 anni, nel suo libro “ Sulle ali della memoria “.  

    1949-1950

    Bruno Corbi fu  protagonista   dello storico movimento di popolo  contro il latifondista Torlonia. A seguito delle lotte contadine ( braccianti e fittavoli) Torlonia  venne espropriato.  A Celano, la sera del 30 aprile 1950, la piazza  IV Novembre era piena di lavoratori in attesa della decisione della commissione riunita  in Comune. Senza preavviso e motivo, i Carabinieri incominciarono a sparare,  contemporaneamente guardie di Torlonia e fascisti spararono da altri lati della piazza: vennero uccisi due braccianti Antonio Berardicurti e Paris Agostino oltre 19 feriti.  Affinchè il sacrificio dei due caduti non venisse mai dimenticato,  la lapide della tomba   che si trova nel cimitero di Celano e in cui riposano le spoglie delle due vittime, reca un'epigrafe scritta da Bruno Corbi:” Carica di odio e di paura, la reazione agraria, riarmando i fascisti, complice il governo, ha scritto un'altra pagina di sangue e di morte, nel tentativo vano di arrestare così l'avanzata dei lavoratori che, giorno per giorno, nel sacrificio e nel dolore, lottano per costruire il mondo della vita e della pace. In alto è presente un distico di Evasio Di Renzo: *** “La fede li unì, la morte li fuse, il ricordo dei compagni li eterna”.

    Importante il suo ruolo nella Commissione Agricoltura sulla proposta di riforma agraria (L. 841/1950) per l’inserimento del Fucino. Il 1°marzo 1951 il Governo emanò un decreto stralcio con il quale fu creato l’Ente per la riforma della Maremma e del Fucino                                                               

    *****

    1976-1978. Ho avuto la fortuna, fin da bambino, di  “conoscere” il leggendario  Bruno Corbi . Mia nonna paterna Enrichetta Angeloni, tenendomi per mano,  mi portava in piazza a sentire i suoi comizi. Negli anni successi, attraverso  mio padre Rinaldo che frequentava la sezione del Partito Comunista e quella maledetta sera era in piazza IV Novembre, vicino a lui Giovanni Baliva gravemente ferito che rimarrà per tutta la vita claudicante.

     

     Dopo l’espulsione dal partito, ha lavorato nel mondo dell’editoria , a “La Repubblica”.  Ricordo nitidamente, sul primo numero del giornale, l’articolo firmato da lui  con Roberto Chiodi   sui rapporti fra i clan mafiosi e la DC.

     Nel castello di Celano venne presentato il suo libro “ Scusateci tanto. Carceri e Resistenza nella Marsica”.  Ne acquistai una copia,  seppe che ero segretario della sezione e consigliere provinciale del PCI. Un  breve, intenso colloquio; riconobbe mio padre  che era accanto. Con un eloquente sguardo e sorriso , nella pagina di apertura del libro scrisse questa dedica:”  a Francesco perché non dimentichi i “ vecchi “ della Resistenza” B. Corbi.

     Bruno Corbi  fu un grande “uomo spiritoso e molto simpatico”***,un giovane coraggioso e coerente con i propri ideali di libertà e di democrazia; si assunse la responsabilità della difesa della libertà mettendo a rischio la propria vita. Un politico onesto. Valori che dovrebbero essere, per i giovani, fari  perché nella vita nulla è per sempre. Una pagina di storia che non deve essere ricoperta dalla polvere di una stanca memoria. Non è archeologia della memoria, ma è solo ieri.

     Un invito al Sindaco, alla Giunta e Consiglio Comunale affinchè facciano propria l’iniziativa di intitolare una strada  a Bruno Corbi, partigiano, e l’apposizione sulla facciata esterna del Comune di una lapide che rechi l’epigrafe in ricordo di Berardicurti Antonio e Paris Agostino.

     * N. Gardini :“ Le 10  parole latine”- Garzanti 2018 -

    ** B. Corbi: “ Scusateci tanto. Carceri e Resistenza “ 1977 - Ed. La Pietra

    *** I. Bignardi: “ Memorie e Storie  a uno smemorato- vita di Gillo Pontecorvo”- Ed Feltrinelli

     

    Celano, 20 novembre 2018      

                                                                              Francesco Innocenzi

     

    per saperne di più:

    http://www.treccani.it/enciclopedia/bruno-corbi_(Dizionario-Biografico)/
     
    Bruno Corbi. Combattente per la libertà Copertina flessibile – 1 gen 2010

     

    di Giovanbattista Pitoni (Autore)

     

     

     

     

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    • 06/12/2018 | 12:00

      Antonino Lusi ha scritto:

      Grazie Francesco, anch'io lo conobbi all'inizio degli anni Settanta e mi colpì la chiarezza del suo linguaggio su talune delle questioni più spinose del dopo68 per le quali i "furbetti della politica" evitavano di esporsi. Onore alla sua memoria!

    • 28/12/2020 | 12:00

      Roberto Chiodi ha scritto:

      Bruno Corbi fu un autentico ?padre della Patria?. Ho avuto il privilegio di conoscerlo come collega e lavorare con lui alla stesura dell?inchiesta sulle conclusioni dell?Antimafia ?76. Articolo che apparve con le nostre firme sulla prima pagina del primo numero del quotidiano la Repubblica. Un uomo-monumento, la cui biografia dovrebbe essere inserita nei libri scolastici per insegnare alle generazioni cosa vuol dire l?amore per la libertà e la giustizia.