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  • La Camera elimina la pratica " delle dimissioni in bianco "che troppo spesso i datori di lavoro chiedono di firmare a lavoratrici e lavoratori

    01/04/2014

    Le dimissioni in bianco sono una forma di ricatto che va fermata. Troppo spesso alle lavoratrici e ai lavoratori viene chiesto di firmare, al momento dell'assunzione, anche una lettera con le proprie dimissioni. Senza questa legge, il datore di lavoro avrebbe un'arma da poter usare a sua discrezione, senza alcuna tutela per i dipendenti. Circa due milioni di lavoratori subiscono questa pratica: sono in gran parte le donne, e coloro che appartengono alle fasce sociali più svantaggiate, a trovarsi in questa posizione di debolezza nei confronti del datore di lavoro. La legge approvata alla Camera impone che le dimissioni vengano obbligatoriamente presentate su dei moduli prestampati con:

    • un codice alfanumerico progressivo di identificazione;
    • la data di emissione;
    • spazi predefiniti da compilare a cura del firmatario, destinati all'identificazione della lavoratrice o del lavoratore, del datore di lavoro, della tipologia di contratto, della data della sua stipulazione e di ogni altro elemento utile.
    I moduli avranno validità tassativa di quindici giorni dalla data di emissione e saranno disponibili presso tutti gli Uffici del Lavoro, nei Centri per l'Impiego, presso i patronati e sui siti web del Ministero. Anche le imprese potranno, con le stesse modalità, usufruirne gratuitamente. La nuova legge fornisce uno strumento di tutela con caratteristiche chiare, accessibili e di facile utilizzo. Ha l'obiettivo di:
    • eliminare questo odioso ricatto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori;
    • non appesantire di carico burocratico le imprese che agiscono in maniera onesta;
    • colpire chi si comporta scorrettamente;
    La legge approvata è senza costi. Il lavoro per noi è una priorità. L'approvazione di questo provvedimento è un ulteriore passo verso una legislazione più moderna, più giusta e meno discriminatoria.

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